
San Zeno, ad un chilometro e mezzo dal castello di Rivoltella, in piena campagna fino ad epoca recente (nella visita del 1532 si allude solo ad una domus e ad un orto), è stata costruita al di sopra di un insediamento romano, probabilmente una villa. Si presenta oggi nella forme assunte in età moderna: una pianta a tre navate divisa da pilastri e con archi trasversi a sesto acuto nella navata centrale (degli inizi del XVI secolo) e un ampio presbiterio rettangolare con annessa sacristia sul lato sud (costruiti nel XVII secolo).
Alcuni elementi attestano peraltro fasi più antiche. Al di sotto del perimetrale nord dell’abside attuale (4), si osserva infatti una struttura (1) composta da: (a) una fondazione est – ovest in ciottoli legati da malta, in origine a sacco, ora a vista a seguito di un abbassamento del piano di calpestio; (b) un breve tratto in alzato dell’angolo di un muro in laterizi romani e qualche ciottolo impostato sulla fondazione; (c) sopra la fondazione e a fianco del muro (che lo copre per una decina di cm) vi è un piano di malta, visibile per una larghezza di una decina di cm. Posteriore al piano è una fondazione collegata ad una lesena conservata in alzato per m 3,40. Alla lesena si addossano sia il campanile tre-quattrocentesco (3), sia l’abside del XVII secolo (4).
La struttura 1 potrebbe corrispondere all’angolata nord est della chiesa altomedievale e considerato che il perimetrale sud della chiesa ha una tecnica muraria tardomedievale, è probabile che la chiesa fosse ad aula unica, con il perimetrale nord corrispondente all’attuale e quello sud allineato sui pilastri tra navata centrale e meridionale. Un frammento di pilastrino con girale (5), riusato come materiale da costruzione nell’abside, è quanto rimane di un arredo scultoreo di fine VIII secolo, puntuale riferimento cronologico per la chiesa altomedievale.
La lesena è invece probabilmente da riferire alla fase romanica, di cui si conservano all’interno, sulla parete nord, all’altezza del campanile che vi si addossa, due fasi di affreschi, scoperti nel 1991. La più antica, visibile in basso a destra, è una semplice decorazione geometrica; all’altra, datata tra XII e XIII secolo, è attribuibile un affresco su due registri, con una scena di guerrieri in quello inferiore e, più in alto, due santi con aureola, uno barbuto, l’altro imberbe, a lato dei quali si nota una folla sullo sfondo.
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Medioevo sul Garda