Chiesa di San Donino– Rivoltella

Chiesa di San Donino– Rivoltella

La chiesa è una delle più antiche del comune di Desenzano. È citata nel 1541 come “pieve vecchia” accanto alla pieve effettiva di San Biagio di Rivoltella. Dalla visita pastorale del 1532 sappiamo che sopra alla chiesa si trovava un granaio. Nel 1743 il vescovo Bragadin annota che accanto alla figura affrescata di San Donino, ancora oggi visibile, si legge 1495, data di esecuzione degli affreschi, e che la chiesa è dotata di una sacristia. San Donino è decisamente sproporzionata in altezza rispetto alle dimensioni planimetriche
ridotte dell’edificio (7,85 x 5,75 m). Questa caratteristica è dovuta alle rilevanti trasformazioni che la chiesa subì nei primi decenni del Cinquecento, quando fu innalzata di un piano per la realizzazione del granaio ricordato dal vescovo Giberti. È possibile che questo intervento sia avvenuto proprio a ridosso del 1532, poiché nella visita del maggio 1530 lo stesso Giberti non ne fa menzione. Prima di questo intervento la chiesa era ad aula unica con abside semicircolare e tetto a capanna con copertura presumibilmente a
capriate, sostituita poi da una volta a botte. Attualmente sono visibili esternamente soltanto il lato sud e la facciata, interamente ricoperti da intonaco, sotto il quale si intuisce il limite dell’originaria copertura del primo edificio, segnalato da una sottile linea di frattura che corre orizzontalmente lungo entrambi i lati ad un’altezza di circa 4,50 m.
Le aperture sono tutte ascrivibili al momento della sopraelevazione cinquecentesca, ad eccezione di una lunga e stretta monofora ad arco, che abbassa la datazione della chiesa all’XI-XIII secolo.
I lati nord ed est sono stati inglobati dal complesso rurale che si è andato a formare gradualmente a partire già dal tardo Medioevo,ma la parete absidale si conserva interamente. Per vederla è necessario entrare all’interno di una cantina, addossata alla chiesa tra il XV e il XVI secolo in sostituzione di un edificio precedente, testimoniato da un lacerto di muro addossato all’angolare sud-est della chiesa.

L’abside è costituita da una muratura in pietre spaccate e ciottoli disposti in corsi regolari, intervallati talvolta da brevi file di tavelle in cotto e legati da abbondante malta con tracce originarie di stilature a cazzuola. Sei lesene dell’ampiezza di 20 cm in pietra e laterizi incorniciano specchiature regolari. Un consistente strato di intonaco che ricopre buona parte del paramento non permette di rilevare la presenza di aperture. Il limite superiore dell’abside non è più visibile. Rimane a vista l’angolare nord-est della chiesa, in
grosse pietre sbozzate, mentre quello di sud-est si intuisce solo dall’esterno, grazie a due grosse pietre allineate, risparmiate dall’intonacatura. Sia l’abside che la monofora trovano confronti in numerosi edifici bassomedievali della zona,come San Cipriano o San Zeno di Lonato. Non si notano elementi che suggeriscano la presenza di strutture più antiche. L’interno è stato completamente risistemato nel 1911, risparmiando soltanto due lacertidi affresco che rappresentano rispettivamente una Madonna con bambino (nell’abside) e San Donino (parete sud) e che risalgono alla fine del XV secolo, come conferma la data del1495 letta nel XVIII secolo da Bragadin e oggi scomparsa.

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Medioevo sul Garda