San Michele – Tremosine

San Michele – Tremosine

San Michele                                                                        

La chiesa di San Michele di Tremosine, menzionata per la prima volta nella bolla di Urbano III del 1187, sorge su uno sperone roccioso all’inizio della valle omonima, dove i due percorsi provenienti rispettivamente da Tremosine e da Tignale, si congiungevano per poi biforcarsi subito lungo due direttrici, entrambe dirette verso le Giudicarie: la prima, valicando il passo di Lorina, raggiungeva Storo, la seconda attraverso il passo di Tremalzo scendeva a Concei e da qui a San Martino di Campi.

La chiesa, di 6,75 x 7,30m (misure interne), è ad aula unica, interrotta a metà circa da un’arcata a tutto sesto e terminante con un’abside pentagonale, costruita in opera incerta e coperta da una volta a lunette costolonate, assegnabile alla fine del XV o agli inizi del XVI secolo. I perimetrali hanno invece un paramento in masselli squadrati di modesto spessore, messi in opera in corsi regolari sottolineati da marcate stilature, una tecnica romanica che caratterizza anche la parte inferiore dell’arco trionfale, conservato nonostante il rifacimento dell’abside.

Posteriori sono l’arco trasverso che suddivide la navata e le aperture, realizzate in rottura: l’ingresso e le due finestre in facciata, la porta che mette in comunicazione con il romitorio, quella verso l’esterno a nord e una terza nel muro di testata sud orientale che dà in una piccola sacristia. Questi interventi, contemporanei alla costruzione del romitorio e del portico che lo collega alla facciata della chiesa, vennero patrocinati dal sacerdote veronese Florenio Feliberi che, come attesta un’epigrafe apposta il 2 aprile 1679 nel prospetto est, agì “del suo proprio da fondamenti”. Il benefattore trascorse i suoi anni finali presso l’eremo dove morì nel 1694. Fu sepolto in una tomba predisposta fin dal 1686, come testimonia l’iscrizione funeraria.

15g---Tremosine,-San-Michele,-frammento-di-arredo-liturgico-dell'VIII-secolo.

Nella chiesa sono stati riutilizzati alcuni elementi dell’arredo liturgico altomedievale (VIII secolo): quattro nel pilastro settentrionale dell’arco mediano della navata, un frammento di pilastrino con decorazione a treccia presso l’ingresso nord della chiesa e un frammento di base modanata di colonnetta nella parete ovest del romitorio. Forniscono un termine ante quem per la fondazione della chiesa, databile dunque tra VII e VIII secolo. Tale antichità è suggerita anche dal ritrovamento di ceramiche grezze tardo antiche/altomedievali, di scorie di fusione e di una sepoltura venuta in luce negli anni ’90 nell’arco del portico addossato alla facciata della chiesa: a cassa in muratura di forma antropoide, era coperta da lastre di granito.

La fondazione della chiesa e la realizzazione di un arredo liturgico di alta qualità potrebbero essere spiegati dalla presenza o di una miniera di ferro e di un forno fusorio preso il torrente ai piedi della chiesa, o dal duplice percorso che da Tremosine portava a Storo o in Val di Ledro. Su quest’ultimo, sul versante trentino, si trova la chiesa di San Martino, che potrebbe aver avuto un’analoga funzione di assistenza ai viandanti.

 

 

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Medioevo sul Garda