San Pietro in Mavinas

San Pietro in Mavinas

L’edificio di culto attuale, datato attorno al Mille, misura 24,60 x 9,95 m ed è costituito da un’aula terminante con tre absidi semicircolari, mentre il campanile è addossato al lato meridionale.

Le ricerche condotte tra il 2005 e il 2008 presso la chiesa di San Pietro in Mavinas hanno evidenziato una sequenza relativa ad un edificio altomedievale citato in documenti della metà dell’ VIII secolo, ma ora attribuibile, grazie agli scavi, quantomeno ad epoca gota. Ad aula unica (16,50 x 8,50 m) chiusa da un’abside semicircolare (7,50 x 3,40 m), era preceduto da un atrio rettangolare (3,40 x 2,80 m) comunicante con due annessi o ali laterali, che affiancavano l’aula per tutta la lunghezza e mettevano capo a due ambienti quadrangolari prossimi all’abside, comunicanti a loro volta, tramite due varchi, con lo spazio presbiteriale. L’originaria pavimentazione della chiesa era di graniglia rifinita con cocciopesto.

Particolarmente interessante è la presenza, nell’area orientale della chiesa,di un ampio podio, rivestito di intonaco non decorato e terminante, ad est, con una struttura semicircolare (4,40 x 3,40 m), rasata, secondo i calcoli degli archeologi, poco al di sotto di quello che doveva essere l’originario piano del podio. Nel centro della struttura fu deposta una sepoltura con orientamento ovest-est. A ovest del semicerchio, chiuso da un muro di catena, il podio si protendeva verso l’aula con una piattaforma quadrata di 4,40 m di lato. In essa vi era un loculo in muratura per reliquie, situato a ridosso del muro di catena e perfettamente allineato con la tomba, che era dunque a contatto con le reliquie. Strutture simili sono state rinvenute nella chiesa di San Cassiano a Riva del Garda (Tn),a San Lorenzo di Gozzano (No) e a San Lorenzo di Aosta dove questo elemento funziona come polo di attrazione di sepolture perfettamente ordinate e probabilmente previste fin dall’origine. È dunque possibile che l’apprestamento liturgico di San Pietro in Mavinas potesse funzionare, come negli altri casi, oltre che come banco (o invece di) come monumento-reliquiario-mausoleo per sepolture privilegiate legate alle reliquie, sulle quali si trovava poi l’altare principale della chiesa.

Tra il podio e l’abside correva un deambulatorio, largo da 2 a 2,60 m, aperto agli estremi verso l’aula e pure accessibile dai due ambienti affiancati all’abside. Dalla piattaforma del podio si spingeva, oltre la metà dell’aula, un corridoio assiale lungo 4,40 m e largo 1,30 m, delimitato da due sottili muri.

Nella fase altomedievale la chiesa era decorata con un ricco arredo scultoreo del quale sono stati ricuperati una trentina di frammenti riferibili ad un ciborio con figurazioni di volatili che si abbeverano a un cantaro e una recinzione presbiteriale con colonne, capitelli corinzi e un architrave con iscrizione. Confronti puntuali con alcuni reperti di committenza desideriana provenienti dalle chiese di San Salvatore a Brescia e Sirmione, permettono di ricondurre l’arredo liturgico di San Pietro verso il terzo quarto dell’VIII secolo, in coincidenza con un generale rinnovamento dell’arredo liturgico delle chiese altomedievali in Italia settentrionale.

01f---Sirmione,-San-Pietro-in-Mavinas,-abside

Le sepolture

Con la sola eccezione dei due ambienti prossimi all’abside tutti gli spazi fruibili furono utilizzati a scopo funerario. Sedici sono le tombe indagate nella navata, nove nell’atrio, mentre rispettivamente cinque e sette sono le sepolture riportate in luce negli annessi laterali. Dieci tombe, due delle quali con copertura alla cappuccina, sono state inoltre rinvenute nella fascia posta immediatamente all’esterno dell’abside e degli annessi minori nord e sud. Tutte le tombe, salvo una sepoltura nel banco presbiteriale, sono state scavate nel substrato roccioso, erano orientate ovest-est e presentavano coperture in lastre a livello dei piani pavimentali.

L’uso cimiteriale dell’edificio si protrasse sino ad età rinascimentale mentre i più antichi dei corredi rinvenuti sono riferibili ad orizzonti di epoca gota e soprattutto longobarda con corredi di fine VI – inizi VII secolo, tra cui una croce in lamina d’oro, elementi di cintura in bronzo, un bicchiere globulare e una bottiglia cilindrica in ceramica, filamenti d’oro pertinenti ad un broccato, un pettine in osso. Particolarmente interessante è il ritrovamento, all’interno della tomba al centro del banco presbiteriale, di frammenti di recipienti di vetro, alcuni dei quali forse pertinenti a lucerne del V – VI secolo.

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Medioevo sul Garda