Sant’Emiliano, la pieve di Padenghe

Sant’Emiliano, la pieve di Padenghe

Nel privilegio di Eugenio III, emanato nel 1145, la pieve e il castello di Padenghe sono entrambi dipendenti dal vescovo di Verona. Nella visita del vescovo Ermolao Barbaro del 1454 si precisa che la pieve diSan Cassiano e Sant’Emiliano ha giurisdizione su due cappelle: Santa Maria, costruita nel borgo ai piedi del castello, destinata a diventare la parrocchiale attuale, e San Michele, ora scomparsa e priva di ubicazione. Nella doppia intitolazione il riferimento a San Cassiano sta a significare che aveva assunto il titolo della chiesa costruita su una villa romana in riva al lago, parzialmente documentata durante uno sbancamento per lavori edili, unitamente ad una necropoli tardoantica – alto medievale con sepolture in sarcofago. Da qui proviene un coperchio, costituito da una lastra monolitica, ora conservato al museo delle Grotte di Catullo a Sirmione, che reca l’iscrizione crux Cristi alere peccatorem (la croce di Cristo salva il peccatore) e un foro passante il quale conferma il perdurare nel VI secolo della consuetudine di introdurre cibo nella sepoltura. La chiesa di Sant’Emiliano si trova su un terrazzo morenico presso un’altra villa romana, nota dal XIX secolo e parzialmente scavata nel 1995 in occasione di uno sbancamento. Nelle forme attuali romaniche, risultato di un radicale restauro condotto nel 1958-1962, la chiesa è databile all’iniziodel XII secolo, ma non sappiamo se sia stata ricostruita su un precedente edificio. È ad aula unica con abside semicircolare; il paramento è in conci sbozzati di pietra calcarea bianca e rossa disposti in corsi abbastanza regolari. In facciata il portale con stipiti monolitici è sormontato da una lunetta all’interno della quale si notano i resti di unaffresco; una croce greca è scolpita su un concio in rosso di Verona.

L’abside (fortemente restaurata) presenta un coronamento ad archetti con peducci e soprastante cornice e due finestrelle ad arco a tutto sesto con cornice in conci, compreso quello che definisce l’arco. Appartengono ad aggiustamenti successivi la parte alta del muro di testata orientale con un piccolo campanile a vela, il rosone in facciata e le due arcate trasversali esterne. Gli edifici rustici addossati al lato meridionale della chiesa, su cui svetta una torre colombaia del XV secolo, hanno sostituito una precedente domus annessa alla chiesa.Nel 2002 sono state scoperte due fasi di affreschi sul lato nord della navata. La più antica, datata alla fine del XIII secolo, rappresenta l’arcangelo Gabriele con un frammento di iscrizione: … PARATUMEX VOBIS A(NGELUS) QUO… forse liberamente tratto dal vangelo di Matteo, 25,34 (Venite benedicti Patris mei; possidete paratum vobis regnum a constitutione mundi). La scena rappresenterebbe dunque una parte del Giudizio finale con l’introduzione degli elettial cospetto di Cristo. La seconda fase, del XV secolo, mostra l’arcangelo Michele con altri santi. L’insistenza nella rappresentazione dell’arcangelo è probabilmente a ricordo della scomparsa chiesa intitolata a San Michele.

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Medioevo sul Garda